Tamponi al drive in dei carabinieri, servizio veloce ed efficiente

SULMONA – Attivo da questa mattina il drive in tamponi dei carabinieri all’Incoronata. Sono stati processati 50 tamponi in maniera ordinata, che raddoppieranno e potranno arrivare a 120 anche nei prossimi giorni.

Tra i primi a sottoporsi al test il sindaco di Sulmona Annamaria Casini, per il contatto con l’assessore Salvatore Zavarella, positivo.

“Un servizio davvero efficiente e veloce che darà un aiuto concreto a migliorare e accelerare le diagnosi per contenere il contagio – racconta il sindaco che continuerà a lavorare da casa – Più test si fanno e più si trovano i positivi e si isolano i contagi. Ora attenderò l’esito continuando a lavorare da casa”.

Sono 4 i presidi come questo allestiti da Asl e Carabinieri.


4 postazione drive through, per fare tamponi Covid restando a bordo dell’auto, attivate oggi dalla Asl in provincia in collaborazione con l’Arma dei carabinieri, nell’ambito dell’operazione Igea, lanciata dal ministero della Difesa, che vede tutte le forze armate a supporto della sanità.L’iniziativa, in Abruzzo, è stata avviata in stretta collaborazione con l’assessore regionale alla sanità, Nicoletta Verì.

2  punti drive funzionano all’Aquila, a Bazzano e all’aeroporto, uno ad Avezzano, nei pressi della chiesa di S. Spirito e uno a Sulmona in località Incoronata.

Per accedere ai punti drive e sottoporsi al tampone orofaringeo è necessaria la richiesta del medico di famiglia che la inserisce nella piattaforma dedicata; a seguito di questo passaggio la Asl convoca l’utente   e gli dà appuntamento con data e orario.

I servizi drive, che resteranno attivi per 59 giorni, funzionano dalle ore 8.30 alle 13.30. L’apertura delle 4 postazioni  è finalizzata a dare una risposta alle sempre maggiore richiesta dell’utenza e quindi ad estendere l’opera di prevenzione sul territorio. L’iniziativa è stata intrapresa in stretta sinergia tra i Carabinieri, che forniscono il personale medico, e l’azienda sanitaria della provincia di L’Aquila che mette a disposizione operatori sanitari di supporto; l’organizzazione logistica è stata curata insieme ai Comuni e alla Protezione civile.

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